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giovedì 18 ottobre 2012

RISCHIO DI UNA SOPPRESSIONE ‘DI FATTO’ DELLE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO … E SINDACATI RICORRONO CONTRO I PRECARI DELLA SCUOLA!


Sento il dovere di avvertire i circa 200 mila docenti precari della scuola – che sono stati blanditi dal Ministro Profumo con l’affermazione che, nonostante il concorso indetto il 24 novembre e la previsione di uno ulteriore in primavera,  le graduatorie ad esaurimento non sarebbero state soppresse - della circostanza che nelle premesse del bando già emesso si afferma che per i due anni scolastici 2013/14 e 2014/15 è stata accertata, in base ai dati rilevati dal sistema informativo del Ministero, la previsione di effettiva disponibilità di cattedre e posti per un totale di 11.542 unità; che è esattamente il numero di posti assegnati al concorso.
Ciò non può che voler dire  - in assenza di qualsiasi puntualizzazione al riguardo da parte del Ministero – che per almeno due anni non si assumerà dalle graduatorie ad esaurimento; ma probabilmente per molto più tempo – o mai più – considerata la previsione di concorsi periodici.
In sostanza, le suddette graduatorie – in cui sono inseriti docenti che per anni hanno retto la scuola pubblica, pur costituendo la fascia più malpagata (leggasi mancato riconoscimento degli scatti d’anzianità, mancata retribuzione delle mensilità estive e, da ultimo, mancata corresponsione dell’indennità per ferie non godute: un vero e proprio ‘affare’ per il Governo!) – se è vero che non verranno soppresse, non saranno, comunque, utilizzate; il che, a dispetto dei giochi di parole, non credo faccia molta differenza per i precari.
Lungi dal voler creare allarmismi, tuttavia, avendo a cuore la situazione dei precari della scuola – che, come spero di aver saputo dimostrare, ho sempre assistito, non per mero business (come vedo da più parti), ma con sincera partecipazione emotiva e professionale – non posso che metterli in  guardia contro il tranello che, con  evidente compiacenza dei sindacati (che non hanno battuto ciglio al riguardo), è stato ideato in loro danno; ciò affinché i precari medesimi attivino, da subito, tutti i canali possibili per ottenere dal Ministero chiarezza e rispetto delle proprie aspettative lavorative (radicate in anni e anni di servizio a tempo determinato).
Credo, poi, che talune “Organizzazioni sindacali” (o sedicenti tali), anziché impegnarsi, all’insegna del massimo profitto, in azioni legali per allargare la cerchia dei partecipanti al concorso anche ai neo-laureati – in contrasto con la proclamata priorità di stabilizzazione dei precari, tra i quali risultano molti loro tesserati, nonché con le indicazioni normative in materia: per tutte art.4 legge 341/90, art.400 comma 12 decreto legislativo 297/94, art.1 legge 315/98, D.M. n°460/1998, che vietano la partecipazione ai concorsi del personale docente a coloro che non siano già abilitati, secondo le procedure – SISS prima e TFA poi – negli anni regolarmente attivate – dovrebbero esigere immediate precisazioni dal Ministero circa le modalità con cui lo stesso è pervenuto, sia in assoluto che per singola provincia, alla suddetta quantificazione dei posti messi a concorso e, in particolare, una nota con cui venga pubblicamente chiarito che altrettanti 11.542 posti verranno destinati alle graduatorie ad esaurimento, come espressamente impone l’art.399 del T.U. sulla scuola.
Altrimenti si tratterà dell’ennesima beffa in danno dei precari della scuola, che un domani il Ministero – come già avvenuto per la ripartizione dei posti di ruolo tra nord e sud (si vedano i link sotto riportati) – potrà dire di aver “condiviso” con le “Organizzazioni sindacali”.
P.s. Autorizzo la massima divulgazione del presente articolo.
                                                            Fabio Rossi